Lunedì 27 Novembre, il nostro presidente Galdino è partito per il Senegal, insieme ad Ottorino Saccon, per verificare l’andamento del progetto “Cucine solari” e incontrare Padre Albert, che gestisce circa 30 adozioni scolastiche supportate dagli amici di Karibu. E’ un viaggio importante, che Karibu fa insieme all’associazione AVI di Montebelluna, da sempre ispirazione per la nostra associazione.

Ecco il diario di viaggio, per farci viaggiare con la mente verso l’Africa..

13 dicembre 2017 – Thies, Senegal

“Oggi giornata conclusiva per la nuova iniziativa del “progetto orto”. Abbiamo agganciato un giovane imprenditore locale, che da qui collaborerà con le associazioni Avi e Karibu in iniziative e progetti in ambito agricolo, che speriamo possano diventare modelli da emulare per gli altri giovani senegalesi dei villaggi vicini. Il primo progetto che abbiamo individuato è nel villaggio di Lalan, ve ne parlerò presto. Un caro saluto, Ottorino e Galdino”

12 dicembre 2017 – Thies, Senegal

“Ieri giornata dedicata alla visita alla scuole per incontrare i bambini che i nostri amici e sostenitori aiutano dall’Italia con il progetto “Adozioni a distanza”. Bilancio molto buono, Padre Alberto sta seguendo tutti i bambini con molto impegno. Su 30 bambini, ne mancava all’appello uno solo, in mancava il suo maestro per malattia e tutti i bambini di quella classe non erano a scuola. Sarà mio impegno mostrarvi le foto di tutti I bambini quando tornerò in Italia. Grazie a tutti, Galdino”

10 dicembre 2017 – Thies, Senegal

“Siamo tornati da Casamance, e l’impegno continua qui a Thies, tra i nuovi progetti in campo agricolo con l’obiettivo di creare stimoli per motivare i giovani a restare nel loro meraviglioso paese. Ad esempio, si sta cercando di creare micro-imprese, finanziate con il micro- e medio-credito, che verranno affiancate da personale esperto e affidabile, che le associazioni Karibu e AVI probabilmente sosterranno in futuro. Un saluto, Galdino e Ottorino.”

7 dicembre 2017 – Thies, Senegal

“Al ritorno dal sud Senegal, l’ostacolo più impegnativo è stato passare lo stato del Gambia, per diversi motivi: innanzitutto, la polizia ci ha chiesto una mazzetta per passare la frontiera, perché hanno visto me, uomo bianco, in mezzo a ragazzi e uomini del Senegal, e credevano avessi con me molti soldi. Poi, il grande fiume da attraversare: mattina, ore 8:00, dopo 3 ore di viaggio siamo pronti per prendere il traghetto vecchio, puzzolente e immerso nel suo fumo nero che ci deve portare all’altra riva. All’improvviso ci dicono che sfortunatamente il traghetto si era appena rotto, allora alcuni ragazzi ci hanno offerto delle piroghe e abbiamo potuto proseguire il viaggio! A presto, Galdino”

5 dicembre 2017 – Casamance, Senegal

“Ho terminato il mio giro qui al sud del Senegal, e questa notte ripartirò per Thies, dove ho lasciato Ottorino a seguire il progetto delle cucine solari. L’ esperienza a Casamance è stata molto buona e utile per i progetti futuri in campo agricolo. Mi ha accompagnato un uomo del Senegal, originario di Sédhiou, che però vive a Conegliano da 40 anni. E’ stato molto arricchente, in quanto lui conosce la lingua e ha potuto raccontarmi molto riguardo al suo paese d’origine. Avrò modo di parlarvi con calma, al mio rientro. Ciao a tutti, Galdino”

dicembre 2017 – Thies, Senegal

“I nostri incontri continuano con buoni risultati, iniziamo a intravedere nuove opportunità e a percepire che qualcuno, anche qui in Senegal, riflette sul problema dell’immigrazione. Sentiamo e percepiamo pareri molto contrastanti, a volte poco chiari e lontani dalla realtà, in quanto non c’è una conoscenza approfondita dei problemi Libico che Europeo, e noi cerchiamo di portare il nostro punto di vista da Italiani. In questo momento è notte fonda e stiamo partendo verso Sud, ci aspettano 10 ore di bus, passando per lo stato del Gambia, per raggiungere “Casamance”, una regione del sud Senegal ai confini con la Guinea, un nuovo Pezzo di mondo che ancora non conosco.  Ciao a tutti! Galdino

P.S.. nelle foto potete vedere le miniere di fosfati che il mondo sfrutta e ruba al Senegal, e le donne cercano di sopravvivere pescando.

30 novembre 2017 – Thies, Senegal

“Cari amici, in questi giorni siamo entrati nei villaggi per continuare a rafforzare la conoscenza e l’uso della cucina solare come alternativa al legno, che talvolta scarseggia e necessita di molto lavoro per essere raccolto. Oltre a questo, chiediamo a tutti cosa conoscono dei viaggi e dei relativi problemi legati alle migrazioni, e scopriamo che c’e poca o nessuna conoscenza riguardo a questo tema che occupa le pagine dei nostri principali quotidiani. Questo nostro interesse si è sviluppato durante l’incontro con il Vescovo della città di Thies, Andrea, e sicuramente ci accompagnerà durante tutti i nostri futuri incontri. Ciao a tutti! Galdino & Ottorino”

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